[L'articolo descrive sinteticamente l'argomento per motivi di chiarezza espositiva. Per un approfondimento dei contenuti trattati e la relativa bibliografia si rimanda alle dispense e ai video didattici del corso dii formazione: Valutazione e trattamento dei Disturbi di Apprendimento (DSA)]
Il caso clinico descritto di seguito è una dimostrazione di come un trattamento, per risultare efficace, debba produrre un miglioramento significativo non solo durante il suo svolgimento o immediatamente dopo la sua conclusione. ma soprattutto a distanza di molti mesi, permettendo all'alunno di incrementare autonomamente nella successiva attività scolastica le abilità di letto-scrittura.
Luca (il nome è di fantasia per motivi di privacy) infatti, dopo un breve trattamento (circa 5 ore) con il Metodo VaDiSS effettuato durante i primi mesi del 2016, senza ulteriori interventi ha dimostrato a distanza di 12 mesi dalla fine del trattamento di aver consolidato i miglioramenti ottenuti. Luca, secondo il protocollo di intervento del Metodo VaDiSS, è stato valutato sulle abilità di lettura in fase di pre-test prima del trattamento (dicembre 2015) in fase di post-test alla sua conclusione (marzo 2016), e in due sedute di follow-up a 3 e 12 mesi (maggio 2016 e aprile 2017). Per brevità riporteremo i risultati ai test prima del trattamento e dopo un anno dalla fine dello stesso.
Come detto, la durata del trattamento è stata relativamente breve: le sedute hanno avuto una cadenza settimanale per una durata complessiva di poco più di 5 ore di attività, con significativi "tempi morti" durante l'utilizzo del videogame d’azione "Rayman: Raving Rabbits". Oltre all'attività di stimolazione dell'attenzione visiva tramite il videogame, i contenuti del trattamento hanno riguardato la presentazione tachistoscopica (100 millesimi di secondo) di parole corte (4-5 lettere) con ripetizione da parte dell'operatore per l'accoppiamento immagine-suono, la stimolazione sensoriale uditiva intensiva delle parole non riconosciute durante la fase precedente, e il potenziamento delle competenze prosodiche durante la lettura di brani.
Prima di svolgere le attività vere e proprie, è stata effettuata la calibrazione degli accessi oculari del bambino, che ha rilevato l'attivazione della corteccia prefrontale controlaterale sinistra per il recupero delle immagini e dei suoni ricordati presenti nella memoria a lungo termine, coerenti con la lateralizzazione manuale (Luca è mancino). Si è quindi proceduto alla stimolazione sensoriale uditiva dal lato destro del bambino durante l'accoppiamento immagine-suono delle parole.
Riguardo ai risultati delle valutazioni della velocità della lettura di un brano, misurata in sillabe al secondo, l'alunno è passato da 1,06 (brano “L’uomo che non riusciva a crescere”, prova MT intermedia della seconda classe della scuola primaria) a 1,5 (brano “L’idea più semplice", prova intermedia della terza classe della scuola primaria). nell'arco di 15 mesi, dunque, Luca ha aumentato la velocità di lettura di + 0,44 sillabe al secondo. Riguardo alla correttezza, invece, il bambino è passato dai 16 commessi nel primo brano ai 14 errori commessi nel secondo.
Nella prova di lettura di parole del test DDE-2 il miglioramento a distanza di un anno è ancora più significativo: dai 388 secondi totali impiegati per leggere le quattro liste di parole prima del trattamento, Luca è passato ai 239 secondi 15 mesi dopo, con un incremento in termini di sillabe al secondo da 0,72 a 1,18 (+ 0,46). Gli errori sono passati da 32 a 16. Nella prova di lettura di non-parole sempre del test DDE-2, infine, l'alunno è passato da 187 secondi prima del trattamento a 142 a un anno di distanza dalla sua conclusione, con un incremento di sillabe al secondo da 0,68 a 0,89 (+ 0,21). Gli errori sono scesi da 22 a 15.
Inoltre, la postura dell'alunno rispetto al compito di lettura, che prima del trattamento non era adeguata (il bambino doveva avvicinare spesso la testa a pochi centimetri dal foglio come se avesse difficoltà a focalizzare le righe, e si aiutava platealmente con il dito indice della mano sinistra per tenere il segno), durante la valutazione di follow-up è migliorata nettamente: oltre alla percezione di un minor sforzo nella decodifica (soprattutto nelle lettura della lista di parole), Luca riesce a leggere senza utilizzare l’indice della mano sinistra per tenere il segno (il suggerimento gli è stato dato dall’operatore durante il trattamento), e ciò favorisce l’approccio alla lettura.
Anche la prosodia, che nella lettura del brano prima del trattamento appariva inadeguata, con una lettura poco fluida e senza cambi di ritmo e intonazione con il variare della punteggiatura, in sede di follow-up risulta migliorata in modo significativo
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